Mondo del lavoro e benessere psicologico
Ci eravamo lasciati parlando di privazione di raggi solari e conseguenze sul nostro benessere psicologico; mi ero permessa di citare anche Cesare Cremonini che stava evidentemente vivendo il mio stesso sentimento. Oggi invece👇🏻
Partiamo da un dato: i casi di burnout non accennano a diminuire. Anzi, hanno addirittura superato i picchi raggiunti in pandemia.
È ciò che si evince dall’inchiesta condotta da Future Forum su 10.243 lavoratori e lavoratrici in USA, UK, Australia, Francia, Germania e Giappone nel corso dell’ultimo trimestre del 2022.
👉🏻 il 42% del campione coinvolto ha dichiarato di vivere una condizione di burnout.
👉🏻 il 93% ambisce a una maggiore flessibilità lavorativa, il 56% afferma di non disporne come desidererebbe.
La possibilità di gestire tempi e spazi del proprio lavoro influisce moltissimo sul benessere psicologico delle persone, le ricerche non fanno altro che confermarcelo; per apportare cambiamenti all’interno dei contesti organizzativi, però, c’è bisogno di leadership più attente ai bisogni dei propri lavoratori e lavoratrici. Il cambiamento non può che partire da lì.
Ricordiamoci sempre che quando le persone stanno bene, lavorano meglio. E le aziende crescono.
Continuiamo con una domanda: il proprio datore di lavoro, ha un impatto sul proprio benessere psicologico?
L’organizzazione del lavoro, come sappiamo, ha ovviamente un impatto sia in positivo che in negativo sulla salute psicologica.
La risposta alla domanda è Sì, lo percepisce il 70% delle persone secondo una recentissima ricerca del The Workforce Institute. Non solo, le persone ritengono abbia un impatto maggiore della psicoterapia e al pari di quello del partner (sì, avete letto bene).
Pongo la domanda io a voi:
(Mentre scrivo mi è tornata in mente lei👇🏻)


🖇️Parliamo di smart working:
Sempre IlSole24ORE pubblica questo articolo👇🏻
Si legge che per ogni lavoratore in smart working si evita l’emissione di circa 600 chilogrammi di anidride carbonica all’anno, il 40% in meno. Naturalmente si risparmia anche in termini di tempo (circa 150 ore), distanza percorsa (3.500 km) e carburante (260 litri di benzina o 237 litri di gasolio). Lo riporta l’Enea, che ha condotto uno studio sull’impatto ambientale dello smart working a Roma, Torino, Bologna e Trento nel quadriennio 2015-2018.
Lo smart working dunque, non solo apporterebbe benefici a tanti lavoratori e lavoratrici, ma anche al nostro ambiente.
Ci farebbe stare molto meglio anche la settimana lavorativa di quattro giorni, ma anche per quella bisogna attendere.
Vi saluto così:
Per oggi è tutto, alla prossima newsletter!