Sì, la newsletter è un po’ diversa dal solito per questa volta! L’altro giorno leggendo un articolo ho pensato: Sarebbe bello se raccogliessimo anche noi, che qui siamo in tanti, un po’ delle nostre parole.
Vi spiego tutto qui sotto!☺️👇🏻
Per i bambini inglesi, ansia, è la parola del 2021.
Temo non lo sia solo per quelli inglesi e non solo per i bambini. La notizia la riporta l’Oxford University Press. Come si legge nell’articolo, per oltre un decennio, esperti e ricercatori accademici del team Children's Language del OUP hanno analizzato l'evoluzione del linguaggio dei bambini e come questo viene utilizzato per riflettere sulle loro emozioni ed esperienze (💜meraviglia!). La ricerca si basa sull'Oxford Children's Corpus, il più grande corpus di lingua inglese per bambini al mondo, che contiene una lingua scritta per e dai bambini, con oltre mezzo miliardo di parole (altra meraviglia!). Sono stati intervistati 8.000 bambini di 85 scuole del Regno Unito, è stato chiesto loro di scegliere le parole che avrebbero usato per parlare di salute e benessere. Naturalmente i lockdown e le chiusure scolastiche hanno purtroppo avuto sui bambini un impatto significativo, e quasi un quarto di tutti gli intervistati ha scelto ansia come prima parola, seguita da "impegnativo" e "isolato". Helen Freeman è la direttrice dell’ Oxford University Press e ha dichiarato: "La ricerca evidenzia il ruolo vitale che il linguaggio svolge per i bambini quando si tratta di espressione di sé, apprendimento e benessere. È importante ora più che mai investire nel sostenere lo sviluppo del linguaggio dei bambini a casa e a scuola. I risultati dimostrano il ruolo che tutti noi svolgiamo nel garantire che i bambini abbiano le parole di cui hanno bisogno per essere in grado di esprimersi”. Il linguaggio che usiamo con i bambini può influenzare significativamente il loro apprendimento e benessere.
Per gli adulti.
Recentemente è uscito un bel articolo sul New York Times in cui si sottolinea che l’ansia, per quanto sia un ospite poco gradita quando bussa alla porta, in realtà ci sta segnalando che c’è un pericolo, che qualcosa non sta andando e ci sta portando un messaggio; sarebbe scortese chiuderle la porta in faccia, per quanto sia il primo gesto che ci verrebbe da fare! La porta che invece dobbiamo aprire se vogliamo sapere cosa ci vuole dire, è quella dello studio del terapeuta. Sul Time, guarda un po’, si parla di Good Anxiety, e no il titolo non è furviante: vi invito a leggere anche questo articolo!
NOTIZIE DAL WEB:
Quale migliore profilo instagram di questo sul tema:
Lo conoscerete già in tantissimi, ma repetita iuvant: qui trovate un podcast davvero utile e bello che si chiama “Ansia? Parliamone” curato dalla dott.ssa Valeria Locati.
Anche di questo me ne avete già sentito parlare! Ecco un’altra bella puntata per parlare di ansia con i professionisti di LeBASI:
Meno ansia più Tu, il corso di mindfulness condotto dalla dott.ssa Carolina Traverso (se siete curiosi di sapere cosa sia la mindfulness e cosa voglia dire praticarla, quello è il posto giusto).
Se ci sono genitori all’ascolto: anche per i bimbi ci sono corsi di mindfulness dedicati a loro, li trovate sempre qui.
Ma ora veniamo alla parte più importante, chiedo a voi:
Se ci fermassimo un attimo a pensare, noi che parola sceglieremmo, per restare in tema con l’Università di Oxford, per parlare di salute e benessere? Io ci ho pensato, e quella che sceglierei è: tempo.
Scegliere le parole è un esercizio bellissimo, proviamo a condividerle! Aspetto le vostre nei commenti🙂👇🏻
Speranza
Coraggio <3
Questa mi sa che è sul podio🥰 Grazie Giulia
Presenza 🫂
Condivisione! :)
Quanto è vero💖 Grazie Giada!
Direi "Opportunità" 🌼
Che meraviglia✨ Grazie Chiara!