SpotifyWrapped e la musica che cura (anche l'Holiday Blues).
Ciao a tutte e ciao a tutti! Siamo arrivati all’ultima newsletter di quest’anno. Tra poco inizieranno le vacanze natalizie, per alcuni tanto attese mentre per altri meno. Vacanza non sempre è sinonimo di relax, svago e divertimento, a volte significa fatica, malumore e stress. Oggi la newsletter parlerà di questo, di emozioni e musica.
Iniziamo!
POSITIVITÀ TOSSICA
Essere positivi a tutti i costi e reprimere le emozioni negative può minacciare l'equilibrio psico-fisico. È un po’ come tagliare fuori una fetta del nostro sentire. Abbiamo una rosa di emozioni a disposizione che ci appartiene in quanto esseri umani, ma scegliamo di concentrarci solo su quelle positive allontanando quelle negative. Con il termine positività tossica si intende un atteggiamento eccessivamente positivo che non permette di riconoscere le emozioni che stiamo vivendo, negando ogni emozione non classificabile come positiva. Persiste ancora la convinzione errata che se ignoriamo le emozioni difficili e che ci affaticano saremo più felici; se le allontaniamo da noi allora non esistono. Può essere una pratica pericolosa e controproducente dal punto di vista psicologico perché ci costringe a reprimere le nostre vere emozioni: questo non rientra tra le cose salutari da augurarci, tutto il contrario. Soprattutto è bene ribadire che non esistono emozioni di serie A e di serie B, e che tutte hanno la medesima dignità e importanza, anche quelle che non ci fanno sentire benissimo quando vengono a trovarci! Ricordiamoci che noi esseri umani veniamo al mondo già dotati di un corredo emotivo: le cosiddette emozioni primarie sono innate. Ve lo ricordate il celeberrimo cartone animato premio Oscar Inside Out? Ecco, è un bellissimo esempio. Vi lascio questo recente articolo del WSJ per un approfondimento.
Continuiamo a parlare di emozioni: Holiday blues.
Come dicevo all’inizio, il periodo delle vacanze è spesso un momento di stress e malumore. Tutti sembrano divertirsi, rilassarsi; le lucine sono accese e il pandoro pronto per essere mangiato, alla tv c’è un celeberrimo film di Natale che fa tanto atmosfera. Ma un sentimento triste si insinua in questo quadretto che sembra perfetto e tu fatichi ancora di più. Fuori da qui però ci sono le corse ai regali che potresti non aver voglia di fare ma un po’ devi, le solitudini, i bilanci di fine anno, gioco d’incastri a inviti a cene con persone di cui non ami tanto la compagnia. Mentre scrivo mi viene in mente Tolstoj: vi ricordate come sceglie di iniziare Anna Karenina? “Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo”. Ma soprattutto, ricordiamoci che veniamo da due anni faticosi e incerti. Ce lo spiega molto bene la celebre psicoterapeuta Esther Perel (ve l’ho “presentata” in una precedente newsletter, vi ricordate?) in questo articolo sul suo blog. Qui invece una diretta instagram sul tema tenuta dalle dott.sse Carolina Traverso (semplicecaro) e Francesca Santamaria Palombo (psicobenesserealfemminile).
MentalDay:
Ci tengo molto a proporvi questo argomento. Tutto parte da un articolo del New York Times uscito settimana scorsa, in cui si riflette sull’importanza (e forse l’urgenza) di dedicarsi dei Mental Days. “La pandemia ha spinto molti di noi a riesaminare le nostre priorità e diventare più in sintonia con i nostri bisogni, quindi l'idea di prendere una giornata di salute mentale lontano dal lavoro o dalla scuola ha iniziato a sembrare essenziale”, si legge nell’articolo. A ottobre, sempre sulla testata americana, si è parlato di scuola e salute mentale. Il declino della salute mentale dei bambini e degli adolescenti ha portato a nuove leggi che consentono ai bambini di occuparsi della propria cura di sé, per questo: “Solo negli ultimi due anni, Arizona, Colorado, Connecticut, Illinois, Maine, Nevada, Oregon e Virginia hanno approvato leggi che consentono ai bambini di assentarsi da scuola per motivi di salute mentale”, certo bisogna intendersi su cosa significhi per bambini e ragazzi prendersi una pausa. In genere, si legge, a meno che uno stato o un distretto scolastico non delinei requisiti specifici, le famiglie possono interpretare il termine in modo ampio.
Voi come la occupereste una giornata dedicata al vostro benessere mentale? A cosa vi dedichereste? Abbiamo davanti, chi più chi meno, dei giorni di ferie: pensiamoci!
IL TUO #SPOTIFYWRAPPED !
Su instagram in questi giorni tantissime persone hanno condiviso la musica ascoltata durante l’anno grazie al SpotifyWrapped, e io ho pensato di fare un piccolo reminder su come e quanto la musica influisce sul nostro benessere mentale. Tutti conosciamo il piacere di ascoltare la nostra musica preferita, le ricerche ce lo confermano praticamente da sempre: essa influisce sulle funzioni cerebrali e sul nostro comportamento; riduce lo stress e il dolore, rafforza il sistema immunitario, migliora l’apprendimento e la neurogenesi, ovvero la capacità che ha il cervello di produrre neuroni. Numerosissimi sono gli studi sulla musicoterapia applicata sia su bambini che anziani e ci dicono che funziona, cura, apporta miglioramenti. Naturalmente la musica influisce anche sull’umore producendo specifiche molecole benefiche, per esempio aumenta la dopamina, neurotrasmettitore che controlla i centri del piacere e della ricompensa del cervello. Pensate che Freud affermava che nel piacere dell’ascolto musicale affiora quel sentimento di fusionalità che ritroviamo nella vita prenatale! Inoltre, ascoltare musica, potrebbe essere una valida strategia di coping per fronteggiare un evento stressante come può esserlo il periodo delle vacanze di cui abbiamo parlato prima.
Sul magazine inglese Happiful c’è un contributo sul tema molto curioso, ve lo lascio qui!
NOTIZIE DAL WEB
Ho raccolto tutti i podcast di psicologia menzionati nelle precedenti newsletter e ho creato una guida su instagram! Spero possa essere utile, eccola:
La dott.ssa Valeria Locati (unapsicologaincitta) insieme al dott. Marco Vassallo (ilpuntovas) sta condividendo un calendario dell’avvento dedicato alle letture in chiave psicologica!
Siamo arrivati alla fine di questa newsletter! Ci rivediamo nelle vostre caselle email a gennaio!