Quale bonus?
Una premessa prima di cominciare: il tema di questa newsletter mi è molto caro, spero di aver trovato le parole giuste.
QUALE BONUS?
Il 23 dicembre 2021 il bonus psicologo presente nella Legge di Stabilità non è passato. Il bonus prevedeva 50 milioni di euro per agevolare l’accesso ai servizi psicologici di cui in questo momento moltissime persone hanno bisogno. In Italia sono assunti dal sistema sanitario nazionale 5000 psicologi/psicologhe, dunque capirete che questi numeri sono pochi per poter garantire assistenza a tutti, che le liste d’attesa siano infinite e che una volta avvenuta la presa in carico del paziente è molto difficile garantire le sedute a cadenza settimanale come avviene di solito. Il bonus dunque non avrebbe aiutato a risolvere completamente il problema, ma avrebbe dato un segnale forte e importante: avremmo finalmente posto l’attenzione su una questione delicata che riguarda tutti, per questo era importante che passasse. E perché avrebbe, almeno un po’, aiutato qualcuno in difficoltà. Il disagio psicologico è triplicato da inizio pandemia, nei reparti di neuropsichiatria infantile non ci sono più posti letto disponibili, gli studi degli psicologi sono pieni. Il professor Vittorio Lingiardi, noto psicoanalista e docente all’università Sapienza, ha scritto questo articolo per Repubblica che vi invito a leggere. Come viene riportato su Rivista Studio, la petizione che è aperta su Change.org per il Bonus Psicologo potrebbe diventare uno dei cinque appelli più firmati in Italia.
Come si parla di salute mentale in Italia?
Prima della pandemia sui media tradizionali di tematiche psicologiche se ne parlava poco a tratti pochissimo. Quasi tutte le riviste hanno una sezione “benessere” / “psicologia” dove però di psicologia non vi è molta traccia. Lo scrivo perché repetita iuvant: questa è una scienza e se si vuole fare un buon lavoro d’informazione, certe tematiche, non possono essere vicine alle notizie dell’oroscopo come spesso accade. Abbiamo un problema se riteniamo che le due cose possano stare nella stessa sezione di un giornale.
Inoltre, la narrazione delle tematiche psicologiche è spesso lacunosa, talvolta banalizzata. Sono pochi gli articoli dedicati alla psicologia dove si parla davvero di questo. Un esempio bello e recente è questo articolo uscito su Marieclarie dove c’è l’intervento della dottoressa Arianna Capulli. Al contrario: “9 modi per vincere l’ansia, risponde la psicologia” o “Lo dice lo psicologo: l’autunno è il momento migliore per prendersi cura di sè” sono articoli che non significano nulla dal punto di vista scientifico. Anche qui, vi invito a fare un giro sui nostri giornali per farvi un’idea. Se vogliamo parlare in modo serio, non possiamo neppure trattare il tema della menopausa accostandolo ai segni zodiacali nella sezione Psicologia (sì è un articolo che esiste!).
Facciamo un esempio: il caso di Naomi Osaka.
Della famosa tennista ne avevamo parlato nella primissima newsletter. La scorsa estate dopo essersi ritirata dal Roland Garros a causa di un problema psicologico, era poi apparsa in prima pagina sul Time, edizione dedicata alla salute mentale. Aveva scritto lei di suo pugno il pezzo. In prima pagina sulla rivista più diffusa al mondo con 26 milioni di lettori si parla di salute mentale. E in Italia?
Il caso di Simone Biles.
La scorsa estate su Twitter era nata una grossa polemica per il modo in cui i giornali italiani avevano raccontato la vicenda della famosa ginnasta Simone Biles, ritenendolo superficiale e privo di contezza: anche lei si era ritirata dai giochi olimpici perché stava attraversando un momento difficile, vi ricordate? I giornali per lo più avevano descritto i suoi come “problemi di testa”, come citano i titoli di alcuni articoli, con argomentazioni ridotte all’osso. Qualcuno aveva scritto: “La testa tradisce le migliori”, altri parlavano di aspettative deluse.
Un pezzo bello (forse l’unico) lo aveva scritto Michela Murgia su Repubblica dal titolo “La fragilità non è debolezza”. È così che dovrebbero essere trattati certi argomenti.
Spostiamoci in Europa, andiamo in Inghilterra.
Every Mind Matters è il progetto della famiglia reale d’Inghilterra supportato economicamente dall'iniziativa Heads Together promossa proprio dai duchi di Cambridge (fino al 2019 anche da Megan e Harry ma poi sappiamo tutti come sono andate le cose). Si tratta di una piattaforma online che vuole prestare aiuto psicologico a chi ne ha bisogno.
Anche in Inghilterra la narrazione delle tematiche psicologiche è diversa rispetto all’Italia, nelle scuole si fa più prevenzione e ci sono meno tabù. Questo era solo un esempio molto noto, ma se pensiamo che durante il World Mental Health Day scende in campo anche la famiglia reale e partecipa attivamente alle iniziative promosse da Head Together dove sono presenti centinaia di cittadini inglesi, ecco…il segnale è chiaro. Lo stesso Harry ha raccontato in molte occasioni del suo percorso psicologico, così come il fratello di Kate Middleton, James, che ha dichiarato apertamente di aver sofferto di depressione. Sempre in Inghilterra, recentemente, hanno fatto anche questa cosa qui:
Riformulo la domanda: E in Italia? Da noi il segnale non c’è perché diamo precedenza a bonus zanzariere e rubinetti e lo sforzo lo portano avanti i professionisti della salute mentale, le associazioni e le onlus. Tutti questi esempi per dire che sì, ci manca il bonus psicologo, ma temo ci manchi anche un certo tipo di cultura.
PASSAGGI FOTOGRAFICI
Quando la fotografia incontra la psicologia.
In Triennale a Milano c’è la mostra “La vita moderna” di Raymond Depardon, famosissimo fotografo francese che negli anni Settanta intraprese un viaggio alla scoperta degli ospedali psichiatrici in Italia (Trieste, Napoli, Arezzo e Venezia). Nella mostra trovate anche molti altri suoi lavori svolti nei sobborghi inglesi, in Francia e nella New York anni ‘80. Se siete a Milano non perdete questa occasione! Se invece avete piacere di saperne qualcosa di più e non abitate nel capoluogo lombardo, vi lascio il sito di Magnum Photo per un approfondimento.
NOTIZIE DAL WEB
Nella scorsa newsletter abbiamo parlato di confini relazionali, qui potete ascoltare la puntata di Le Basi Podcast dedicata a questo tema.
Nel programma radiofonico Fahrenheit si parla di disagio psicologico con il professor Gustavo Pietropolli Charmet e con la dott.ssa Tiziana Metitieri: da ascoltare assolutamente!
Ci sono i nuovi corsi di Mindfulness per l’anno nuovo tenuti dalla dott.ssa Carolina Traverso.