“Fundamentally, we’re repairmen. Everybody’s broken somewhere. You can’t get through life without it. You’ve paid your artists and your filmmakers and your poets and your novelists to be basically your handymen”.
Bruce Springsteen
Apro questa newsletter con una citazione del Boss che mi aiuta a introdurre l’argomento di oggi: parleremo di quanto la musica, l’arte e l’architettura aiutino il nostro cervello a stare bene.
Più o meno così! 👇🏻
Parliamo quindi di neuroestetica, un ambito di studio emergente che esplora l’impatto delle arti, dell’architettura e della musica sul cervello e sul comportamento umano. Perché scelgo proprio Bruce Springsteen? Perché è stato citato dall’UCLA Health Journal of radiation oncology nel loro numero di settembre dal titolo “Your brain on art: neuroaesthetics and the urgent case for art”. Nel documentario “High Hopes”del 2014 a lui dedicato, Springsteen dice a proposito del lavoro del poeta/artista che in tutti noi da qualche parte c’è una crepa, è impossibile che non sia così, e gli artisti, dai registi ai musicisti agli scrittori, li paghiamo per aiutarci a rimettere insieme i pezzi.
🎶
Su di me questo effetto ce l’ha Ella Fitzgerald. Ella che tutto può, persino aiutare a riappacificarmi col mondo.
Io credo che tante cose ci curino. Certo, la psicoterapia è la cura d’elezione, ma insieme a lei anche altro può aiutarci a stare meglio, e a guarirci, in qualche modo.
🖼️
L’International Arts + Mind Lab Center for Applied Neuroaesthetics (IAM Lab) è un’ iniziativa multidisciplinare di ricerca del Pedersen Brain Science Institute presso la Johns Hopkins University School of Medicine. IAM Lab riunisce neuroscienziati e professionisti dell’architettura, della musica e dell’arte che svolgono un lavoro che a me affascina moltissimo.
Susan Magsamen founder del IAM Lab e Ivy Ross, responsabile design Google Hardware, hanno scritto il libro “Your brain on art: how the arts transform us”, e ne parlano in un’intervista molto bella della CNN.
“Arts are a very powerful, salient stimuli that have the ability to change your brain and how you feel and see the world”.
Vi lascio qua sotto un loro intervento, interessantissimo:
Quindi, cosa succede esattamente quando interagiamo con l’arte?
Succedono un sacco di cose! Non viene coinvolto solo il nostro cervello, ma anche i nostri sistemi immunitari, endocrini, circolatori e respiratori e le funzioni cognitive emotive e cerebrali superiori come la creatività e la memoria. Aiuta a ridurre l’ormone dello stress, il cortisolo. Tutte le esperienze immersive legate all’arte hanno il potere di calmare la mente, permettendoci di “perderci”; sono a tutti gli effetti esperienze che la psicologa ambientale definisce restorative.
Qui è Flos x Art Basel Paris 2024, in partnered con Whitewall Projects per illuminare il loro lavoro “From Nature” group exhibition curato da Emma Donnersberg, Marion Guggenheim and Nicolas Dewavrin.
Qui sotto invece vi lascio alcune fotografie di uno dei lavori del mio fotografo del cuore, ve l’ho citato nella scorsa newsletter, Anuar Patjane, il progetto si chiama Whale Whisperers
Alla prossima newsletter💌
Art fulfill your heart 🧡
Bellissimo! Sono giusto andata ad un convegno internazionale di neuroestetica qui a Torino settimana scorsa:) tra gli altri, è stato presentato uno studio che connette neuroestetica e psicologia ambientale - se può interessarti, è questo qui: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2666558124000332