Parliamo di relazioni
Becca Love ha 40 anni, vive a Montreal e usa app di dating; durante i primi appuntamenti è solita avviare, insieme ai suoi partner, discussioni sul loro stile di attaccamento.
Ianthe Humphries ha 24 anni ed è di New York, anche lui usa app di dating. Prima ancora di uscire con le persone, quando ancora si è alle prime battute in chat, oltre a domandare Che lavoro fai? Da dove vieni?, può capitare che chieda anche: Qual è il tuo linguaggio dell’amore?
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Su Hinge, nota app di dating, ora puoi rispondere a suggerimenti da inserire sul tuo profilo come: “La terapia mi ha insegnato a…”, “Uno dei miei confini è…” e “Il mio terapeuta direbbe che io…”. Le parole relative alla terapia e alla psicologia in generale sono ormai entrate nell’uso quotidiano, ma il fatto che siano molto presenti tra i daters e nelle loro chat pare rappresenti un bel cambiamento, lo si legge in un bellissimo articolo sul New York Times.
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Helen Fisher è un’ antropologa, ricercatrice senior presso il Kinsey Institute e consulente scientifico per Match.com, conduce uno studio sugli atteggiamenti delle persone single negli Stati Uniti da 12 anni. Lo studio, Singles in America, condotto da Match, esamina circa 5.000 americani (non membri del sito) ogni anno. Nel 2022 la dott.ssa Fisher rimase molta sorpresa dai risultati!
Ai partecipanti venne chiesto di classificare ciò che stavano cercando in un potenziale partner, e lei si aspettò le solite risposte: attrazione fisica, affidabilità, umorismo e interessi comuni. Questa volta, invece, troviamo un'altra caratteristica nella lista: gli intervistati desideravano, nel possibile partner, maturità emotiva e la capacità di elaborare e affrontare i propri sentimenti.
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Carolina Bandinelli, professoressa associata all'Università di Warwick in Inghilterra suggerisce che per gli uomini eterosessuali, in particolare, esplicitare che si va in terapia ha un ulteriore grande vantaggio: può aiutare a contrastare gli stereotipi sugli uomini, come per esempio il fatto che devono essere forti e che evitano le loro emozioni.
Come fa notare il professor Eli Finkel della Northwestern University, negli anni '50 o negli anni '80, sarebbe stato difficile dire “Vado da un terapeuta” per molte ragioni; oggi invece è una cosa ormai sdoganata: thank God!
PASSAGGI CINEMATOGRAFICI
Questa serie è tratta dal romanzo, esordio letterario, di una giornalista del New York Times, Taffy Brodesser-Akner. In Italia è stato pubblicato da Einaudi, vi consiglio di leggerlo perché è davvero bello!
Fleishman a pezzi racconta le peripezie di un matrimonio che finisce, di relazioni umane, di cose che accadono quando tua moglie ti lascia l’ultimo messaggio sul telefono e poi non si trova più, sparisce.
Il romanzo (e ovviamente anche la serie) è ambientato a New York, e tra app di incontri e momenti in cui ripercorre la storia del suo matrimonio, Toby Fleishman prova a ritrovare se stesso. Si alternano momenti di grande ironia e divertimento a momenti di profonda riflessione; Brodesser-Akner ci dettaglia tutto con molta generosità e finisce per raccontarci una storia di umanità, sofferenza e incomprensione. Questo romanzo è talmente tanto riuscito che hanno deciso di farlo diventare una serie, che gran bel esordio! La trovate su Disney+.
Libro batte serie tv? (Secondo me sì 🤫)
Per oggi è tutto, alla prossima newsletter!